Attenzione agli effetti dei risparmi da rinegoziazioni
di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini
É
probabile che le nuove rinegoziazioni dei mutui proposte agli enti a seguito
dell'emergenza da Covid-19 possano costituire elemento di valutazione ai fini
del riparto del "fondone", anche per gli enti che non aderiranno
all'operazione. Pur non potendo conoscere le modalità di riparto del fondo
previsto nel decreto Anticrisi per riequilibrare i bilanci 2020 degli enti
locali, si potrebbe tuttavia ipotizzare che gli importi da distribuire tengano
conto, nettizzandoli, degli effetti finanziari positivi derivanti dalla
rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti. I tempi per aderire
all' operazione di rinegoziazione però sono molto stretti (la delibera deve
infatti essere resa esecutiva entro il termine del 27 maggio), mentre l'entità
del ristoro potrà essere nota solo nei primi giorni di luglio.
Andiamo con ordine. Il decreto Anticrisi prevede l'istituzione di un fondo presso il ministero dell'Interno con una dotazione per l'anno 2020 di 3,5 miliardi di euro, da ripartire tra Comuni, Province e Città metropolitane entro il 10 luglio 2020, sulla base della perdita di gettito stimata e dei fabbisogni per le funzioni fondamentali valutati dall'apposito tavolo, con il supporto di Sose.