Groviglio di scadenze per gli adempimenti fiscali e contributivi. Mentre il Governo nel «decreto aprile» cerca la strada per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione, restano però in vigore i controlli e le verifiche fiscali e contributive sul Durc, Equitalia e sui documenti di regolarità degli appalti. Rimane infatti confermato l'obbligo per gli enti di rispettare i termini di pagamento fissati dal Dlgs 231/2002, nonostante le crescenti difficoltà di cassa che si registrano nell'anno in corso.

L'articolo 103, secondo comma, del Dl 18/2020 ha prorogato fino al 15 giugno la validità del documento unico di regolarità contributiva in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020. Le modifiche già approvate dal Senato, che entreranno in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, prorogheranno ulteriormente la validità dei Durc in scadenza tra il 31 gennaio e il 31 luglio 2020. Poiché il nuovo termine sarà fissato in novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza, al momento è ipotizzabile la nuova scadenza del 29 ottobre 2020. Sempre in materia di Durc, l'Inps, con il messaggio n. 1703 del 21 aprile 2020, ricorda che nell'applicativo Durc On Line sono disponibili sia i documenti in corso di validità, definiti secondo le disposizioni del Dm 30 gennaio 2015 (120 giorni dalla data della richiesta), sia quelli con scadenza compresa tra il 31 gennaio 2020 e il 15 aprile 2020, la cui validità è prorogata ope legis al 15 giugno 2020. Nell'ambito degli accordi di servizio in atto, la gestione delle richieste di verifica della regolarità contributiva effettuate in cooperazione applicativa continuerà a operare con le consuete modalità, a eccezione delle ipotesi in cui, per il codice fiscale inviato, sia presente un Durc On Line con scadenza compresa tra il 31 gennaio 2020 e il 15 aprile 2020. In questi casi l'eventuale nuovo invio sarà annullato in automatico dal sistema. Restano invece per ora immutati i controlli stabiliti dall'articolo 48-bis del Dpr 602/1973, che non sono stati presi in considerazione dalla normativa emanata a seguito del Covid-19. Ciò sebbene l'articolo 68 del Dl 18/2020 preveda che «…con riferimento alle entrate tributarie e non tributarie, sono sospesi i termini dei versamenti, scadenti nel periodo dall'8 marzo al 30 maggio 2020, derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione…». Sino a ora, pertanto gli enti devono continuare a verificare l'eventuale inadempienza del beneficiario prima di procedere con le liquidazioni di importi superiori a 5mila euro.

Con riferimento ai controlli previsti a carico del committente in materia di ritenute e compensazioni in appalti e subappalti dall'articolo 17-bis del Dlgs 241/1997, introdotto dall'articolo 4 del decreto fiscale (Dl 124/2019), ci sono deroghe, ma solo con riferimento ad alcune categorie di soggetti. Gli enti devono infatti evitare i controlli nei confronti dei soggetti per i quali sono sospesi gli obblighi di versamento individuati all'articolo 61 e 62 del Dl 18/2020 e all'articolo 18 del Dl 23/2020 (puntualizzato anche dalle circolari nn. 8/2020 e 9/2020 dell'Agenzia delle entrate). La sospensione dei versamenti comporta, solo per questi soggetti, anche la pausa dei controlli previsti a carico del committente, che riprenderanno dal momento della nuova scadenza dei versamenti.

Infine, l'articolo 23 del Dl 23/2020 proroga i certificati relativi al documento unico di regolarità fiscale (DurF) emessi nel mese di febbraio 2020 dall'Agenzia delle entrate. Come chiarito dalla circolare n. 9/2020 dell'Agenzia delle entrate, la proroga si riferisce ai certificati emessi fino al 29 febbraio 2020, la cui validità è prorogata fino al 30 giugno 2020, al fine di evitare, in considerazione della situazione connessa all'emergenza epidemiologica da Covid-19, accessi da parte di contribuenti agli uffici dell'Agenzia.

Articolo pubblicato su il Sole 24 Ore, quotidiano Enti Locali &Pa del 24 aprile 2020

(autori: Anna Guiducci, Patrizia Ruffini)

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